
Focus Arte in ValCavallina – Il fascino discreto dei coniugi Meli

La storia. Alberto e Ester donarono le loro opere e la collezione al paese. Quest’anno le celebrazioni

La storia del Museo di Arte contemporanea ebbe inizio negli anni ’80, con un prete di campagna «dalle scarpe rotte», ma dal gusto raffinato. Don Felice Bellini, il parroco di Luzzana, iniziò in quel periodo a interessarsi a uno scultore locale, Alberto Meli, affascinato dalle avanguardie del ‘900 e dalla spiritualità cristiana. Scrisse su di lui nel bollettino parrocchiale e si attivò per trovare un luogo che potesse offrire al pubblico il grosso del lavoro dell’artista. I tempi però non erano ancora maturi e la svolta arrivò solo un ventennio dopo. «Le amministrazioni comunali presero sul serio Alberto Meli e sua moglie, la pittrice Ester Gaini, entrambi decisi a donare le loro opere al paese- spiega Carlo Pinessi, uno dei fondatori del Museo Arte contemporanea di Luzzana-. L’operazione andò a buon fine nel 2001, dopo che il comune era diventato proprietario di Castello Giovanelli e aveva intrapreso una serie di interventi di restauro. Nell’ottobre del 2003, con sindaco Mario Brigo, finalmente il museo venne inaugurato al suo interno, e nel 2004 vide la luce l’associazione “Amici del Museo”. Io ebbi la fortuna di essere chiamato a occuparmi dell’allestimento. Alberto fece appena in tempo a vedere il giorno dell’inaugurazione, ci lasciò tre mesi dopo. Ester, che nel frattempo aveva fondato proprio al Museo una scuola di pittura e scultura, lo segui nel 2007».
Il frutto del lavoro di quei giorni e della Donazione Meli si può ammirare ancora oggi in tutto lo splendore dei suoi 220 pezzi. Intorno al nucleo Meli-Gaini si aggregano i contributi di altri artisti, come il pittore Italo Valenti, gli scultori Ars Jan Arp, Jackob Probst, e il regista e pittore Hans Richter. Di notevole valore è la collezione di Giosuè Meli, un altro scultore di Luzzana, ma circa un secolo prima di Alberto.
E a proposito di secoli, il prossimo 26 agosto cadrà il 100° anniversario della nascita del maestro Meli. Quel giorno il Museo presenterà al pubblico un libro, patrocinato anche dal FAI, che descrive e cataloga le opere dello scultore disseminate nella Bergamasca. L’8 agosto invece si parlerà di nuovo di lui con i rappresentanti del Museo e del FAI in un evento a Lizzola, località che ospita un importante nucleo di manufatti dell’artista luzzanese.
Daniele Foffa
(liberamente tratto da “L’Eco di Bergamo” del 23.07.2021)
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